30 marzo, 2008
Teoriche?
Il contesto per il quale si tenta l’analisi di un modello assistenziale è quello di una U.O. di Ortopedia Traumatologia dove vengono effettuate tutte le prestazioni legate alla patologia traumatica ed ortopedica, ed in particolare a pazienti anziani.
Si deve analizzare e porre particolare attenzione all’assistenza infermieristica,per il supporto morale e psicologico da dare al paziente, alla gestione del pre e del post-operatorio.
Il supporto psicologico è molto importante, in quanto la depressione e l’ansia per il futuro colpiscono questi pazienti i quali vengono sottratti dal loro contesto abitativo e sociale.
Le persone anziane, piu' di ogni altra, vanno supportate psicologicamente, in quanto in loro oltre alla depressione e all’ansia subentra anche la paura della morte legata all’intervento chirurgico e anche dal pensiero di non essere più in grado di poter riprendere la loro autonomia.
Il paziente ortopedico anziano è un paziente ad alto rischio,deve essere monitorato per evitare che subentrino complicazioni.
Supportarlo nelle sue decisioni ed aiutarlo a reagire alla nuova situazione, infondendogli speranza e fiducia, evitare di fargli assumere degli atteggiamenti passivi nei confronti dell’assistenza, ma stimolarlo a mantenere il più possibile il proprio grado di autonomia ( compatibilmente con le condizioni cliniche ed il tipo di trauma subito).
Il paziente va informato puntualmente su qualsiasi attività gli venga fatta, al fine di alleviare l’ansia e la paura, soprattutto nella gestione di eventuali trazioni transcheletriche e apparecchi gessati.
E’ importante tener conto che il paziente viene sottrattodall’ambiente familiare e dalla sua vita sociale, e deve adattarsi ad un ritmo di vita inusuale (l’organizzazione ospedaliera che prevede ritmi diversi da quelli del paziente).
In questo ambito l’ infermiere deve:
· Avere delle competenze avanzate per poter gestire il paziente traumatizzato, in quanto ad alto rischio,
· Gestire le priorità assistenziali,l’ansia e le paure dell’utente,
· Gestione di sintomi legati al dolore e ad eventuali complicazioni,
· Somministrazione e monitoraggio delle terapie,
· Informazione precisa e puntuale al paziente e ai famigliari su tutte le prestazioni che verranno effettuate,
· Focalizzare gli obiettivi assistenziali da raggiungere,
· Utilizzare strumenti per l’accertamento e il monitoraggio dell’utente,
· Multidisciplinarità dell’assistenza e dei trattamenti,
· Pianificare gli interventi da attuare ( educativi, preventivi, curativi),
· Personalizzazione e assicurazione di un’assistenza infermieristica di qualità,
· Essere di sostegno al paziente e alla famiglia, stimolarlo nella ripresa post intervento chirurgico,
· Gestire la continuità assistenziale,sia nel pre che nel post chirurgico, ed occuparsi anche della fase post ricovero, per il reinserimento famigliare o in RSA o centri per la riabilitazione funzionale.
APPLICAZIONE DEL MODELLO
Il modello assistenziale al quale ho fatto riferimento e quello della dottoressa Patricia Benner, che ha individuato sette aree di competenza che ben si applicano nella pratica infermieristica avanzata nell’ambito Ortopedico e Traumatologico, per poter prendesi cura del paziente nella sua totalità evitando il tecnicismo infermieristico che allontana dalla centralità del paziente.
Il modello di riferimento orienta all'individualità del paziente, alla relazione terapeutica che deve essere una costante dell' infermiere sia novizio sia esperto per poter elevare il caring e la competenza.
Le aree prese in esame sono:
1. Il ruolo di aiuto
2. Insegnamento e coaching
3. Funzione diagnostica e di monitoraggio
4. La gestione efficace di situazioni soggette a rapidi cambiamenti
5. Somministrazione e monitoraggio di interventi e regimi terapeutici
6. Monitoraggio e assicurazione della qualità delle attività di assistenza sanitaria
7. Competenze organizzative e relative al ruolo lavorativo.
Descrizione delle sette aree di competenza dell’ assistenza infermieristica:
Il ruolo di aiuto:
· Intesa come relazione terapeutica, creare un clima idoneo per stabilire un impegno terapeutico,
· Essere presenti accanto al paziente,
· Interpretare e monitorare il dolore post traumatico,
· Assicurare sostegno emozionale e informativo al paziente e ai familiari, in quanto i membri della famiglia hanno un ruolo fondamentale nella ripresa del proprio congiunto.
Insegnamento e coaching :
· verificare se il paziente è disponibile al dialogo ed informarlo circa la gestione e controllo di presidi di immobilizzazione, renderlo edotto delle eventuali complicanze alle quali potrebbe andare incontro,
· Informarlo sull’esecuzione di eventuali procedure diagnostiche, l’informazione rende il paziente meno ansioso e maggiormente partecipativo,
· Verificare il grado di apprendimento del paziente e modulare di conseguenza la comunicazione, non utilizzare vocaboli troppo tecnici ed incomprensibili, il feed back deve sempre essere positivo,
· Informazione accurata sia al paziente che ai familiari circa la prescrizione di farmaci a domicilio, le modalità di somministrazioni, consigli per l’utilizzo di presidi sanitari quali alzawater, uso di indumenti comodi quali tute e scarpe confortevoli.
Funzione diagnostica e di monitoraggio:
· Osservazione e monitoraggio delle condizioni del paziente, seguire il paziente nel percorso assistenziale in modo da rilevare i segni di eventuali modificazioni delle condizioni del paziente stesso,
· Essere in grado di prevedere le situazioni critiche ancor prima della comparsa dei segni diagnostici,
· Identificare i problemi e segnalarli al medico,
· Funzione di coping verso i pazienti, sugli aspetti legati alla patologia traumatica, dando loro accurate spiegazioni in modo da mitigare l’ansia e facilitare il recupero funzionale.
La gestione efficace di situazioni soggette a rapidi cambiamenti
· L’infermiere deve essere in grado di identificare e gestire situazioni di rischio immediato della vita dei pazienti, in caso sopraggiungessero complicanze inaspettate, come shock anafilattico ( allergie a farmaci utilizzati per l’anestesia locoregionale o antidolorifici) oppure altre situazioni legate a altre complicanze trauma correlate,
· Essere in grado di dare delle priorità e poter compiere delle scelte terapeutiche ed assistenziali anche in situazioni caotiche.
Somministrazione e monitoraggio di interventi e regimi terapeutici
· Somministrazione di eventuali antidolorifici in modo preciso ed accurato, monitorarne gli effetti collaterali, le incompatibilità e gli effetti tossici. Dare informazione al paziente circa gli effetti terapeutici ed effetti tossici dei farmaci, modalità di esecuzione soprattutto per la terapia anticoagulante a base e eparina,
· Prevenzione dei rischi da immobilità forzata, insegnare la ginnastica isometrica onde evitare ipotrofia marcata dei muscoli con relativa inerzia nel recupero funzionale,
· Informazione circa il controllo dell’irrorazione delle estremità, dire all’utente di far presente immediatamente eventuali alterazioni della sensibilità, della sensazione di caldo e freddo,
· Monitoraggio e controllo e valutazione della ferita chirurgica,
· prevenire le lesioni da decubito, delle complicanze da gesso,
· Informarlo circa il buon utilizzo dell’apparecchio gessato, di non inserirvi dei corpi estranei, onde evitare lesioni da grattamento che potrebbero infettarsi ( porre maggiore attenzione se il paziente è diabetico)creando terreno ideale per eventuali infezioni piu' pericolose ( quali l'osteomielite in caso di fratture esposte)
· Gestione del dolore post-traumatico e post chirurgico.
Monitoraggio e assicurazione della qualità delle attività di assistenza sanitaria:
· Prevedere un sistema che garantisca un efficace livello di sicurezza sulla erogazione di una sicura assistenza medica e infermieristica.
· Agire con competenza per offrire un servizio che aumenti la qualità delle cure e favorisca se ci sono le condizioni per l’autoassistenza del paziente.
Competenze organizzative e relative al ruolo lavorativo
· Stabilire delle priorità alla risposta dei bisogni e problemi dei pazienti, senza dimenticare altri bisogni o esigenze del paziente,
· Costruire e mantenere motivazione nel gruppo professionale per poter avere sempre approccio terapeutico con il paziente, essere supportivi per gli altri membri del gruppo ed essere supportati dagli altri,
· Far fronte alle carenze organiche,
· Pianificare, prevedere e prevenire i periodi di sovraccarico lavorativo,
· Mantenere e coltivare lo spirito di gruppo ( gruppi di lavoro, condivisione degli obiettivi assistenziali, condivisione di protocolli, linee guida, gestione dei conflitti, e creare un clima collaborativi e di sostegno tra i professionisti),
· Rispondere rapidamente alla richiesta del soddisfacimento dei bisogni dei pazienti.
· Essere flessibili verso i pazienti, le nuova tecnologia e alla burocrazia.
Bibliografia:
· BENNER P., “L’eccellenza nella Pratica clinica”, trad. di C.Calamandrei e L. Rasero, Mc Graw Hill, 2003.
28 marzo, 2008
Ci pigliano per il CULO!
ho per mano la copia dello schema di decreto legislativo (ai sensi dell'art.1, comma 3 legge 24\12\2007) in tema di accesso anticipato al pensionamento per gli adetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti.
Ebbene.....come suggerivo nel titolo del post ci stanno prendendo per il culo....il governo "amico" ci regala un'altra fregatura di livello galattico!!!
Il decreto limita fortemente i benefici di anticipo della pensione sia in caso di lavoro usurante, e nessuna delle casistiche elencate è riconosciuta tra le mansioni e le funzioni svolte in sanità, sia in caso di lavoro notturno.
IL NUMERO DELLE NOTTI LAVORATE NECESSARIE E LE MODALITà DI CONTEGGIO SONO TROPPO ALTE RISPETTO ALL'ATTUALE TURNISTICA IN VIGORE IN SANITA'.....ed in teoria basterebbe un solo gg. di malattia per rischiare l'esclusione!
Chi, come me, lavoratore precoce gia' trombato dalla riforma Amato (1992) ora viene rifregato perchè non viene riconosciuto l'evidente disagio che si crea biologicamente agli operatori che vivono e lavorano sulle 24H mentre tutt'attorno , le loro famiglie ,l'intera società si muove sulle 12h. Chi è attento e sveglio, chi riesce a filtrare i messaggi\ spot publicitari di questi governunculi che si affannano in promesse elettorali se ne ricordi nella tranquillita' della cabina\seggio elettorale fra 15 gg. quando andremo a votare dopo essere stati scippati del diritto di modificare la stessa legge elettorale figlia di un accordo tutto politichese.... (e il referendum firmato dai cittadini????).
Nel frattempo chi ci dovrebbe rappresentare a livello nazionale, IPASVI & sindacati vari che fanno? L'uno pensa a metafore deontologiche (leggi post precedente n.d.r.) evitando accuratamente di prendere una posizione politica sui lavori usuranti...gli altri ,visto che siamo rimasti un 350000 circa, non ci giudicano abbastanza rappresentativi per occuparsi dei nostri problemi.....grazie, grazie molte....un turnista da 30 anni
Codice deontologico prima revisione
un paio di post orsono avevo ripubblicato, tanto per rinfrescare un po' la memoria, il ns. codice deontologico ed ora lo ritrovo aggiornato sul sito dell'IPASVI.....gli fo da sponda e ve lo metto in formato pdf stampabile per qualche confronto e si spera qualche commento......zero
Codice deontologico 1° rev.
Dal sito IPASVI leggiamo....
19/02/2008 - Presentata la prima revisione del Codice deontologico dell’infermiere: la nuova frontiera nella difesa dei diritti degli assistiti
Sempre di più i grandi temi bioetici dominano la cronaca: le questioni dei limiti della vita, della morte e della malattia si pongono concretamente ogni giorno all’attenzione dell’opinione pubblica. Un contesto in cui crescono il ruolo e le responsabilità dei professionisti sanitari, chiamati ad assumere decisioni che investono i diritti fondamentali dei cittadini.I 360.000 infermieri italiani danno il loro contributo al dibattito in corso avviando, sulla base di un’ampia riflessione che coinvolge tecnici e soggetti esterni, a cominciare dai movimenti di cittadinanza, la revisione del loro Codice deontologico.
Ma a quali dettati si ispira il comportamento degli infermieri? In che modo vengono tutelati i diritti degli assistiti e la loro autonomia di scelta? Il Codice deontologico è lo strumento chiave per tutelare i diritti dei cittadini, vincolando i comportamenti dei professionisti sanitari a norme chiare ed esplicite
21 marzo, 2008
Ricerche sperimentali infermieristiche
Eccovi l'acclamanto da ogni parte ultimo lavoro del bravo polistrumentista e producer Lenny Kravizt...linkino che non so quanto durerà perche' spesso gia' deletato varie volte su diversi server a causa delle note controversie fra i bloggers e le case produttrici, questa la ragione del titolo fuorviante del post stesso....giusto per darvi piu' tempo a disposizione per downlodarlo QUI!
PWD: www.mp3argentina.blogspot.com
18 marzo, 2008
notie varie ed eventuali
Per quanto riguarda le cause del fallimento basterebbe chiedere a chi ha partecipato al progetto ATA...non serve dare mandato ad una consulenza esterna, spendendo un altro po' dei nostri soldi, per scoprire che la miseria in percentuale destinata agli infermieri, circa il 7% del totale dei fondi stanziati, era non solo una miseria individuale ma non sufficente a coprire il reale fabbisogno delle figure infermieristiche (indispensabili come scritto nella delibera che istituiva il progetto ATA)...per non parlare dei soldi che al posto di essere riconosciuti mensilmente in busta paga passavano mesi e mesi senza la certezza di avere il proprio e senza alcuna possibilita' di controllo dell'esattezza della somma stessa.
Per cui non serve essere Beppe Grillo per fare un "vaffa...day", dal mio punto di vista è vaffa... everyday; non voglio essere complice di questi furti ai danni del mio datore di lavoro.....no non la ASL.....ma tutti quei pazienti che da circa trentanni vedo.....zero
Codice deontologico
scopro con stupore che si sta provvedendo ad una revisione del nostro codice deontologico, o forse e' gia' stato fatto; lo stupore deriva dal non avere saputo niente preventivamente...ma comunque tanto per rinfrescarsi un po' le idee ecco quello vecchio.
Il Codice deontologico degli infermieri
Io infermiere mi impegno nei tuoi confronti a:
- PRESENTARMI al nostro primo incontro, spiegarti chi sono e cosa posso fare per te.
- SAPERE chi sei, riconoscerti, chiamarti per nome e cognome.
- FARMI RICONOSCERE attraverso la divisa e il cartellino di riconoscimento.
- DARTI RISPOSTE chiare e comprensibili o indirizzarti alle persone e agli organi competenti.
- FORNIRTI INFORMAZIONI utili a rendere più agevole il tuo contatto con l'insieme dei servizi sanitari.
- GARANTIRTI le migliori condizioni igieniche e ambientali.
- FAVORIRTI nel mantenere le tue relazioni sociali e familiari.
- RISPETTARE il tuo tempo e le tue abitudini.
- AIUTARTI ad affrontare in modo equilibrato e dignitoso la tua giornata supportandoti nei gesti quotidiani di mangiare, lavarsi, muoversi, dormire, quando non sei in grado di farlo da solo.
- INDIVIDUARE i tuoi bisogni di assistenza, condividerli con te, proporti le possibili soluzioni, operare insieme per risolvere i problemi.
- INSEGNARTI quali sono i comportamenti più adeguati per ottimizzare il tuo stato di salute nel rispetto delle tue scelte e stile di vita.
- GARANTIRTI competenza, abilità e umanità nello svolgimento delle tue prestazioni assistenziali.
- RISPETTARE la tua dignità, le tue insicurezze e garantirti la riservatezza.
- ASCOLTARTI con attenzione e disponibilità quando hai bisogno.
- STARTI VICINO quando soffri, quando hai paura, quando la medicina e la tecnica non bastano.
- PROMUOVERE e partecipare ad iniziative atte a migliorare le risposte assistenziali infermieristiche all'interno dell'organizzazione.
- SEGNALARE agli organi e figure competenti le situazioni che ti possono causare danni e disagi.
IL CODICE DEONTOLOGICO (maggio 1999)
Articolo 1. Premessa
1.1. L'infermiere è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma abilitante e dell'iscrizione all'Albo professionale, è responsabile dell'assistenza infermieristica.
1.2. L'assistenza infermieristica è servizio alla persona e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari, di natura tecnica, relazionale ed educativa.
1.3. La responsabilità dell'infermiere consiste nel curare e prendersi cura della persona, nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell'individuo.
1.4. Il Codice deontologico guida l'infermiere nello sviluppo della identità professionale e nell'assunzione di un comportamento eticamente responsabile. E’ uno strumento che informa il cittadino sui comportamenti che può attendersi dall'infermiere.
1.5. L'infermiere, con la partecipazione ai propri organismi di rappresentanza, manifesta la appartenenza al gruppo professionale, l'accettazione dei valori contenuti nel Codice deontologico e l'impegno a viverli nel quotidiano.
Articolo 2. Principi etici della professione
2.1. Il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e dei principi etici della professione è condizione essenziale per l'assunzione della responsabilità delle cure infermieristiche.
2.2. L'infermiere riconosce la salute come bene fondamentale dell'individuo e interesse della collettività e si impegna a tutelarlo con attività di prevenzione, cura e riabilitazione.
2.3. L'infermiere riconosce che tutte le persone hanno diritto ad uguale considerazione e le assiste indipendentemente dall'età, dalla condizione sociale ed economica, dalle cause di malattia.
2.4. L'infermiere agisce tenendo conto dei valori religiosi, ideologici ed etici, nonché della cultura, etnia e sesso dell'individuo.
2.5. Nel caso di conflitti determinati da profonde diversità etiche, l'infermiere si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. In presenza di volontà profondamente in contrasto con i principi etici della professione e con la coscienza personale, si avvale del diritto all'obiezione di coscienza.
2.6. Nell'agire professionale, l'infermiere si impegna a non nuocere, orienta la sua azione all'autonomia e al bene dell'assistito, di cui attiva le risorse anche quando questi si trova in condizioni di disabilità o svantaggio.
2.7. L'infermiere contribuisce a rendere eque le scelte allocative, anche attraverso l'uso ottimale delle risorse. In carenza delle stesse, individua le priorità sulla base di criteri condivisi dalla comunità professionale.
Articolo 3. Norme generali
3.1. L'infermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca, al fine di migliorare la sua competenza.
L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiornate, così da garantire alla persona le cure e l'assistenza più efficaci.
L'infermiere partecipa alla formazione professionale, promuove ed attiva la ricerca, cura la diffusione dei risultati, al fine di migliorare l'assistenza infermieristica.
3.2. L'infermiere assume responsabilità in base al livello di competenza raggiunto e ricorre, se necessario, all'intervento o alla consulenza di esperti. Riconosce che l'integrazione è la migliore possibilità per far fronte ai problemi dell'assistito; riconosce altresì l'importanza di prestare consulenza, ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale.
3.3. L'infermiere riconosce i limiti delle proprie conoscenze e competenze e declina la responsabilità quando ritenga di non poter agire con sicurezza. Ha il diritto ed il dovere di richiedere formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza; si astiene dal ricorrere a sperimentazioni prive di guida che possono costituire rischio per la persona.
3.4. L'infermiere si attiva per l'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana e ricorre, se necessario, alla consulenza professionale e istituzionale, contribuendo così al continuo divenire della riflessione etica.
3.5. L'agire professionale non deve essere condizionato da pressioni o interessi personali provenienti da persone assistite, altri operatori, imprese, associazioni, organismi. In caso di conflitto devono prevalere gli interessi dell’assistito.
L'infermiere non può avvalersi di cariche politiche o pubbliche per conseguire vantaggi per sé od altri.
L'infermiere può svolgere forme di volontariato con modalità conformi alla normativa vigente: è libero di prestare gratuitamente la sua opera, sempre che questa avvenga occasionalmente.
3.6. L'infermiere, in situazioni di emergenza, è tenuto a prestare soccorso e ad attivarsi tempestivamente per garantire l'assistenza necessaria. In caso di calamità, si mette a disposizione dell'autorità competente.
Articolo 4. Rapporti con la persona assistita
4.1. L'infermiere promuove, attraverso l'educazione, stili di vita sani e la diffusione di una cultura della salute; a tal fine attiva e mantiene la rete di rapporti tra servizi e operatori.
4.2. L'infermiere ascolta, informa, coinvolge la persona e valuta con la stessa i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e consentire all'assistito di esprimere le proprie scelte.
4.3. L'infermiere, rispettando le indicazioni espresse dall'assistito, ne facilita i rapporti con la comunità e le persone per lui significative, che coinvolge nel piano di cura.
4.4. L'infermiere ha il dovere di essere informato sul progetto diagnostico terapeutico, per le influenze che questo ha sul piano di assistenza e la relazione con la persona.
4.5. L'infermiere, nell'aiutare e sostenere la persona nelle scelte terapeutiche, garantisce le informazioni relative al piano di assistenza ed adegua il livello di comunicazione alla capacità del paziente di comprendere. Si adopera affinché la persona disponga di informazioni globali e non solo cliniche e ne riconosce il diritto alla scelta di non essere informato.
4.6. L'infermiere assicura e tutela la riservatezza delle informazioni relative alla persona. Nella raccolta, nella gestione e nel passaggio di dati, si limita a ciò che è pertinente all'assistenza.
4.7. L'infermiere garantisce la continuità assistenziale anche attraverso l'efficace gestione degli strumenti informativi.
4.8. L'infermiere rispetta il segreto professionale non solo per obbligo giuridico, ma per intima convinzione e come risposta concreta alla fiducia che l'assistito ripone in lui.
4.9. L'infermiere promuove in ogni contesto assistenziale le migliori condizioni possibili di sicurezza psicofisica dell'assistito e dei familiari.
4.10. L'infermiere si adopera affinché il ricorso alla contenzione fisica e farmacologica sia evento straordinario e motivato, e non metodica abituale di accudimento. Considera la contenzione una scelta condivisibile quando vi si configuri l'interesse della persona e inaccettabile quando sia una implicita risposta alle necessità istituzionali.
4.11. L'infermiere si adopera affinché sia presa in considerazione l'opinione del minore rispetto alle scelte terapeutiche, in relazione all'età ed al suo grado di maturità.
4.12. L’infermiere si impegna a promuovere la tutela delle persone in condizioni che ne limitano lo sviluppo o l'espressione di sé, quando la famiglia e il contesto non siano adeguati ai loro bisogni.
4.13. L’infermiere che rilevi maltrattamenti o privazioni a carico della persona, deve mettere in opera tutti i mezzi per proteggerla ed allertare, ove necessario, l'autorità competente.
4.14. L'infermiere si attiva per alleviare i sintomi, in particolare quelli prevenibili. Si impegna a ricorrere all'uso di placebo solo per casi attentamente valutati e su specifica indicazione medica.
4.15. L'infermiere assiste la persona, qualunque sia la sua condizione clinica e fino al termine della vita, riconoscendo l'importanza del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale, spirituale. L'infermiere tutela il diritto a porre dei limiti ad eccessi diagnostici e terapeutici non coerenti con la concezione di qualità della vita dell'assistito.
4.16. L'infermiere sostiene i familiari dell’assistito, in particolare nel momento della perdita e nella elaborazione del lutto.
4.17. L'infermiere non partecipa a trattamenti finalizzati a provocare la morte dell'assistito, sia che la richiesta provenga dall'interessato, dai familiari o da altri.
4.18. L'infermiere considera la donazione di sangue, tessuti ed organi un'espressione di solidarietà. Si adopera per favorire informazione e sostegno alle persone coinvolte nel donare e nel ricevere.
Articolo 5. Rapporti professionali con colleghi e altri operatori
5.1. L'infermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori, di cui riconosce e rispetta lo specifico apporto all'interno dell'équipe.
Nell’ambito delle proprie conoscenze, esperienze e ruolo professionale contribuisce allo sviluppo delle competenze assistenziali.
5.2. L'infermiere tutela la dignità propria e dei colleghi, attraverso comportamenti ispirati al rispetto e alla solidarietà. Si adopera affinché la diversità di opinione non ostacoli il progetto di cura.
5.3. L'infermiere ha il dovere di autovalutarsi, e di sottoporre il proprio operato a verifica, anche ai fini dello sviluppo professionale.
5.4. Nell'esercizio autonomo della professione l'infermiere si attiene alle norme di comportamento emanate dai Collegi Ipasvi.
5.5. L'infermiere tutela il decoro del proprio nome e qualifica professionale anche attraverso il rispetto delle norme che regolano la pubblicità sanitaria.
5.6. L'infermiere è tenuto a segnalare al Collegio ogni abuso o comportamento contrario alla deontologia, attuato dai colleghi.
Articolo 6. Rapporti con le istituzioni
6.1. L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l'equo utilizzo delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale.
6.2. L'infermiere compensa le carenze della struttura attraverso un comportamento ispirato alla cooperazione, nell'interesse dei cittadini e dell'istituzione. L'infermiere ha il dovere di opporsi alla compensazione quando vengano a mancare i caratteri della eccezionalità o venga pregiudicato il suo prioritario mandato professionale.
6.3. L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, di fronte a carenze o disservizi provvede a darne comunicazione e per quanto possibile, a ricreare la situazione più favorevole.
6.4. L'infermiere riferisce a persona competente e all'autorità professionale qualsiasi circostanza che possa pregiudicare l'assistenza infermieristica o la qualità delle cure, con particolare riguardo agli effetti sulla persona.
6.5. L'infermiere ha il diritto e il dovere di segnalare al Collegio le situazioni in cui sussistono circostanze o persistono condizioni che limitano la qualità delle cure o il decoro dell'esercizio professionale.
Articolo 7. Disposizioni finali
7.1. Le norme deontologiche contenute nel presente codice sono vincolanti: la loro inosservanza è punibile con sanzioni da parte del Collegio professionale.
7.2. I Collegi Ipasvi si rendono garanti, nei confronti della persona e della collettività, della qualificazione dei singoli professionisti e della competenza acquisita e mantenuta.
RAD
grew up in the San Francisco Bay Area and began playing piano at the age of 4. In 1990 she completed her jazz studies at U.C. Berkeley. The West Coast music scene quickly got hip to rad.'s latin jazz chops and she was soon playing with legendary musicians like Pete Escovedo, Benny Velarde (Cal Tjader), Orestes Vilato (Santana), Ray Obiedo and David Garibaldi among others. Her move to Europe in 1991 marked the beginning of her solo career. With the encouragement of her husband and producer Michael Kirsch (co-founder of the Soulciety Record label), rad. became Rose Ann's solo project, a funk show spiced with latin flavors.
The debut LP "Radified (1992) catapulted rad. into the spotlight. It's hit single "Wishy" featured on the now classic "Soulciety Funky Family Compilation I" stormed European dancefloor charts and received "Album of the Month" awards in many prominent music publications throughout Europe......enjoy.....zero
17 marzo, 2008
che scazzo....
Non so voi, ma dopo un mesetto di campagna elettorale mi sento nauseato, non ne posso piu' di porta porta, matrix, ballaro' et similia, di vuote demagogie gia' trite, di programmi elettorali fotocopia, non c'è più destra nè sinistra, e a quanto pare neanche il centro se la passa bene.....e tutto questo sulle nostre spalle, dopo averci rubato il diritto ad un referendum su legge elettorale che stabiliva pochi ma sani principi di base primo fra tutti quello che "2 legislature e poi a casa.....!"
Ora il cavaliere mai stanco pensa di tornare agli scaloni (sperando non di mussoliniana memoria) e il suo alter ego Veltrix la spara di riforme e cambiamenti delle politiche socio economiche. Ma come! non si era stabilito, dopo faticosa e lunga tenzone, ad esempio, di fare qualcosa per i lavori usuranti....ricordiamoci che ci sono molti modi di morire di lavoro....non solo arsi vivi....ma ancora niente....e chi ai turni da trentanni ad aspettare....ma aspettare cosa? una finestra di uscita? Siamo seri cambiare prima ancora di applicare cio' che fu concordato è l'ennesima vaccata ai danni di chi le tasse le paga (lavoratori dipendenti) prima ancora di incassare... il 27 del mese.....
Ulterire riflessione al vetriolo, riguarda la mia (nostra) categoria e chi dovrebbe rappresentarci, ovvero i nostri cari IPASVI.....dove erano mentre ci scippavano il diritto al riposo di 11 ore consecutive al turno lavorativo , regalino della finanziaria del governo "amico", sa tanto di ennesimo tentativo di ricuperare forza lavoro che non c'è (si sa gli infermieri sono razza in via di estinzione) in barba a qualsiasi buon senso economico, vedi legge della domanda e dell'offerta ad esempio e/o norma legislativa. Ma si sa anche quelli sono centri di potere (asservito?) e preferiscono occuparsi di deontologie, patti sulla salute con il cittadino e le regioni o a gestire il businness degli ECM, e nel frattempo i vertici ASL obbligano il personale a seguire il fantomatico corso sulla sicurezza.....ma mica frega niente dell'incolumita' del lavoratore o del paziente.....cosi' si puo' abbassare il premio di copertura assicurativa che l'azienda paga (in percentuale sugli emolumenti da questa sborsati ai dipendenti.....alla faccia dell'aggioramento professionale....contorti!...), poi non importa se ci sono ancora servizi in terzo turno (pomeriggio,mattina e notte lo stesso giorno) o direzioni (...ma tristemente anche sindacati) che alla proposta di modifica del turno per dargli uno svolgimento piu' congruo allo stesso scorrere del tempo, ovvero invertire il pomeriggio e la mattina fra di loro, modifica che garantirebbe sufficente stacco tra un turno lavorativo ed il sucessivo e piu' tempo "vita" a disposizione del lavoratore; modifica che peraltro sarebbe a costo ZERO,... facciano orecchie da mercante per insabbiare la richiesta infischiandosene del fatto che un lavoratore stanco è piu' a rischio d'errore, e noi non trattiamo piastrelle ma esseri umani.
Questa palude in cui giornalmente ci dibattiamo per non affogare non è piu' accettabile....il sistema sta andando a catafascio.....le ASL tornino ad occuparsi di salute e non di vendite/speculazioni immobiliari riducendo i risultati ottenuti ai soli risparmi di gestione ottenuti al costo di tagli dei servizi, o peggio ancora alla creazione di quella realta' di precariato di cui ora anche la pubblica amministrazione si puo' far vanto....vedi il feroce ed ottuso outsourcing avvenuto per i servizi di ristorazione o pulizia dell'ospedale......le famigerate cooperative di cui bisognerebbe chiedere conto ai lavoratori delle stesse......altro che detassazione degli straordinari....ci vogliono certezze, nella giustizia nella scuola sulla salute...ed ora tristemente anche nell' arrivare a fine mese....Don Chisciotte
07 marzo, 2008
Back on line
A friend ask me something in DUB sauce to use as sonic background for the next "darts night" @ JambaLive in Rapallo -Genova so.....dear Mr. 180 here is your stuff....
Burning Babylon with their Roots Heavy 1999.
Other INFO on discography/bio you'll find @ http://www.burningbabylon.com
DL: http://rapidshare.com/files/97214280/bb-rh.rar